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LEGGENDE STORICHE


COCA COLA

Oltre a quelli che sanno che la Coca-Cola è frizzante e dissetante, ci sono anche quelli che conoscono le sue capacità di erodere il metallo. Che sia dissetante, lo hanno provato. Che sia corrosiva lo hanno invece solamente sentito dire, e lo ripetono agli altri: se si immerge nella Coca-Cola un chiodo, questo verrà lentamente "mangiato". Se poi, invece di un chiodo, vi si mette della carne cruda, dopo poche ore la si troverà completamente "digerita".

BAMBINI DROGATI

  I narcotrafficanti hanno preso ormai di mira anche i bambini delle elementari. …..sotto scuola…li attirano..imbevendo di LSD, il noto allucinogeno, il retro delle decalcomanie e delle figurine di Topolino. I bambini leccano le figurine per incollarle sull’album, e si applicano le decalcomanie sulla pelle. In questo modo assumono la droga, e diventano dei tossici in erba: anzi, in acido.

TORTELLINI AI VERMI

Una massaia sta per mettere in tavola un piatto che negli ultimi anni ha riportato un enorme successo: i tortellini di Giovanni Rana. Li ha già preparati altre volte, con successo. Ma oggi, con sua grande sorpresa, alla superficie della pentola in cui stanno cuocendo cominciano ad affiorare decine di repellenti vermi vivi. Reprimendo lo schifo, e dando sfogo alla rabbia, la donna infila vermi e tortellini in una busta e si precipita dal suo salumiere, che la mette subito in contatto col rappresentante dei prodotti Rana. Questi si mostra molto disponibile. Per calmare la donna che intende adire le vie legali, regala alla figlia che sta per sposarsi una cucina completa di tutto, del valore di parecchi milioni: con Rana, in cucina non avrete più problemi. In cambio, alla cliente insoddisfatta e rimborsata viene chiesto il più assoluto riserbo sull'accaduto. Una richiesta che non dev’essere stata accolta, data la rapida diffusione della storia.

BIG BABOL

Le "Big-Babol", le gomme da masticare che vantano le bolle più grandi del mondo, vennero quasi fatte esplodere da una storia falsa, ma ritenuta vera, che le diceva fabbricate con grasso di topo. Era una balla, ma il danno ci fu.

KIT KAT

  Qualche tempo fa qualcuno mise in giro una leggenda contro il KiteKat. Chi la raccontava giurava che questo prodotto fosse imbottito di anfetamine, allo scopo di creare dipendenza nei cani e nei gatti che lo mangiano, e costringere così i loro proprietari a comprare sempre e solo quello (ignari delle eventuali drammatiche tossicità conseguenti).

RAGGI UVA

  All’uscita delle prime lampade abbronzanti, nei primi anni ‘60, si sarebbe fatto un gran parlare della disavventura occorsa a una futura sposina, (…..PER il giorno….) che per acquistare un buon colorito si era esposta alle lampade abbronzanti da poco in circolazione. Poichè alla data delle nozze mancavano solo pochi giorni, aveva esagerato con i dosaggi. Dopo qualche tempo il marito si accorse che la mogliettina emanava uno strano odore. Allarmato, la portò dal medico. La diagnosi fu infausta: i raggi ultravioletti (e ultra-violenti) della lampada le avevano cotto l'intestino. "Dottore, mia moglie tornerà ad essere quella di prima?" "Una bistecca cotta non può tornare cruda".

ANTICHE LEGGENDE

  Altrettanto superata è oggi la storia (diffusissima nel secondo dopoguerra prima in Francia, poi negli States, in Germania ed infine in Italia) della disgraziata ragazza che, dopo tanti sacrifici, si era potuta comperare delle calze di nylon trasparenti, (l'ultimo grido in fatto di moda). Diventato rapidamente il penultimo: togliendosele, la ragazza urlò per il dolore. La pioggia gliele aveva incollate alla pelle. All’apparire dei primi dadi da brodo della Liebig, negli anni cinquanta, si sentiva dire con in(e)sistenza che erano fatti con carne di serpente, di topo, o addirittura umana: e che contenessero delle droghe.

LENTI A CONTATTO

  Fu invece verso la metà degli anni ’70 che, insieme alle primissime lenti a contatto, si diffuse velocemente la storia di quella signora alla quale, mentre assiste ad un’opera lirica - proprio nello stesso palco del ripetitore - vede improvvisamente che si appanna la vista. Non per la lacrimevole storia di Violetta, ma per un suo acuto. Che ha provocato l'esplosione delle lenti a contatto della spettatrice. Lenta a sparire fu anche la storia di quel fabbro che, terminato il lavoro, avrebbe cercato invano di togliersi le nuove lenti a contatto: l'elevata temperatura della fucina gliele aveva incollate agli occhi.

PANE VETRO E LAMETTE

 Uno squilibrato, introdottosi in un forno (non molto lontano da quello dove ci serviamo da sempre) durante la lavorazione del pane, ha gettato di nascosto nell’impasto pezzetti di vetro e lamette triturate. Della serie: dove colgo, colgo. Le tragiche conseguenze e la nostre reazioni sono facilmente prevedibili.

MC DONALD’S

 Non molto tempo fa, anche una corazzata come la Mc Donald's ha rischiato di venire affondata da una storia infondata, che ha messo in pericolo decine di migliaia di posti di lavoro, in migliaia di posti (la Mc Donald’s è presente in tutto il mondo.) A dar retta ai teen-agers (la sua clientela più nutrita), dal Texas a Manhattan, la multinazionale del fast food confezionerebbe i propri hamburgers con carne di lombrico.

CELLULARI

  Una delle più recenti leggende (ma ne seguiranno certamente delle altre) riguarda un big della nostra epoca: il telefonino. Secondo la voce -che viaggia anche attraverso gli stessi telefonini- le onde elettromagnetiche emesse da questi indispensabili accessori danneggiano il cervello, indebolendo fortemente la memoria. Che la gente ci creda, lo dimostra la grande diffusione dell’auricolare: con questo sistema si evita infatti un’eccessiva esposizione del tessuto cerebrale alle onde lesive. Che però verrebbero emesse anche dai telefonini spenti: a tenere il telefonino nella tasca dei pantaloni, o della giacca (come fa chi usa l’auricolare) si rischia nel primo caso l’impotenza, e nel secondo una malattia di cuore. Una difesa contro questi pericoli (o almeno contro queste storie!) potrebbe essere il telefonino con l’auricolare senza filo, di imminente uscita: lo si potrà allora lasciare in borsa, a debita distanza dai nostri organi più delicati. Nel frattempo, quelli che la sanno veramente lunga hanno montato sul proprio telefonino il Defender: un dispositivo giapponese economicissimo, in grado di schermare le pericolosissime onde. In questo mare di "notizie" allarmistiche, l’unica cosa che si può toccare con mano è proprio il Defender, che sta trasformando una voce (falsa, per il momento) in denaro vero.

VIRUS DAL KOSOVO

  Durante la guerra del Kosovo i file di filmati provenienti dalla Serbia sono stati sospettati di contenere dei virus ammazzacomputer. Questa storia potrebbero averla messa in giro gli americani, che non avrebbero gradito le controinformazioni sui bombardamenti NATO. Ma altrettanto potrebbe essere avvenuto a proposito dei file che contengono filmati sulla pulizia etnica: in questo caso a inventare la leggenda dell’infezione da virus sarebbero stati ovviamente i serbi, per non far circolare le immagini dei loro eccidi.

CHE SENI, SIGNORINA!

  C’è un albergo, vicino Verona, convenzionato con la British Airways, dove vanno ad alloggiare tra un volo e l’altro piloti, hostess e steward. La sera si lasciano un po’ andare dopo la tensione della giornata, mangiano finalmente e bevono come dio comanda e danno il là alle confidenze. Dunque c’erano queste hostess che chiacchieravano amabilmente dopo il caffé. Una di queste esordisce: "Non credereste mai cosa mi ha raccontato una mia amica della TWA" (o forse era un’altra compagnia aerea, ma poco importa). "Siamo tutte orecchie" replicarono le colleghe. "Ora, un’amica di questa mia amica, mi ha raccontato che al termine di un volo una passeggera sui trent’anni, graziosa, se ne stava come impietrita al suo posto, senza alzarsi. Preoccupata, una giovane hostess le si avvicina e nota due macchie rosse all’altezza dei seni appuntiti della viaggiatrice. Subito si spaventa e chiama i soccorsi. La ragazza comincia a balbettare, fatto che rincuora la hostess che l’aveva ormai data per spacciata. Il giovane medico di servizio nell’infermeria dell’aereoporto, esaminata con sguardo esperto (il famoso occhio clinico) la paziente, non ha dubbi e sentenzia: "Non vi preoccupate, la signorina non corre alcun pericolo; prevedo soltanto un’altra bella denuncia per quella dannata ditta di protesi al silicone!" In sostanza, a causa della pressurizzazione della cabina, i seni posticci che la tipa si era fatta impiantare per arrotondare le sue forme asciutte erano letteralmente esplosi. "E per fortuna che portava anche un reggiseno imbottito che ha retto all’esplosione - concludeva il medico ammiccando con aria misteriosa e tipico cinismo sanitario - altrimenti i danni avrebbero potuto essere ben maggiori"

AIDS AL CINEMA E AL SUPERMERCATO

 "Quando andate al cinema, attenti! Sul sedile potrebbe essere stata fissata una siringa infetta, puntata sulle vostre terga. Sedendovi al buio non potrete vederla, e quando l’avrete sentita sarà troppo tardi. Passate parola!"Questa storia non è altro che la l’ultima versione della vecchissima leggenda delle siringhe lasciate di notte sulla spiaggia dai tossicodipendenti: sempre, ovviamente, con l’ago rivolto verso l’alto. Il timore dei tossici e delle siringhe ha ispirato anche la storia dei limoni: non comprateli al supermercato, perché i tossicodipendenti li bucano con le siringhe per estrarne il succo: utilizzandoli, rischiereste l’AIDS.